Kruger o Riserva privata?
AFRICA,  SUDAFRICA

Kruger o Riserva privata: chi vince?

In molti mi avete chiesto se durante un viaggio-safari per l’osservazione degli animali sia meglio scegliere il Parco Nazionale Kruger o una delle tante Riserve private. Queste sono delle aree satellite, alcune completamente recintate altre aperte verso il parco e in entrambi i casi non si può girare con la propria macchina e i game drive si fanno con i ranger dei lodge.

Durante il nostro precedente viaggio avevamo deciso di dedicarci esclusivamente al Kruger mentre questa volta, nonostante fossi molto scettica, abbiamo inserito anche la Riserva privata, e mi sono decisamente ricreduta.

E’ certamente vero che al Kruger le possibilità di avvistamento sono molte e molto più varie (dopotutto il parco è grandissimo, tanto quanto la Puglia!) ma la Riserva privata ha i suoi vantaggi. Quindi… Kruger o Riserva privata: chi vince?

I fattori da tenere presente nella scelta sono vari: le dimensioni, l’ubicazione (cioè le caratteristiche fisico-geografiche della zona), l’accessibilità, la comodità e il costo. Mi spiego meglio…

1. Le dimensioni del Parco e quelle della Riserva

Al Kruger, grazie alla sua vastità e alla varietà del paesaggio, le possibilità di avvistamento (non solo dei “big-five) sono alte ma, dato che gli animali hanno le zampe e si spostano, gli avvistamenti non sono garantiti. Con le dovute accortezze si possono massimizzare le probabilità (se vuoi sapere quali sono clicca qui “Come aumentare le probabilità di vedere gli animali nel Kruger NP”), ma un ruolo importante lo gioca la fortuna. Nelle Riserve private invece, gli animali sono confinati in un’area molto più piccola e di conseguenza sono più facili da avvistare. Inoltre il ranger che guida la jeep, essendo esperto di tracce e conoscendo perfettamente le abitudini e degli animali presenti, è in grado di garantire un certo numero di avvistamenti ogni volta che esce per un game drive. Al Kruger, invece, potresti girare ore senza vedere niente, poi all’improvviso fai l’avvistamento del secolo. Giusto per dare un’idea, nella Riserva privata abbiamo visto i leoni in tutti i safari ma non abbiamo mai visto i wild-dogs che invece abbiamo visto al Kruger.

2. Le caratteristiche fisico-geografiche della zona

Il Kruger presenta caratteristiche fisico-geografiche molto varie: al nord si trovano distese di alberi di Mopane, il cibo preferito degli elefanti; la zona centrale e quella sud-orientale presentano ampie praterie con fiumi perenni, perfette per i felini; mentre la zona sud-occidentale montuosa è quella preferita dal raro rinoceronte nero. Va da sé che con una tale varietà paesaggistica si possono incontrare animali che la Riserva privata a volte non ha perché manca l’habitat che li supporta. Ad esempio al Kruger con moltissima fortuna si possono vedere i ghepardi. Molte riserve private invece non li ospitano in quanto ubicate in un territorio che è quello tipico del bushveld (boscaglia) e non della prateria erbosa necessaria a questo animale per rincorrere le prede.

3. L’accessibilità

All’interno del Kruger vige una regola che vale per TUTTI: è obbligatorio rimanere sulla carreggiata (asfaltata o sterrata), non è permesso a nessuno se non a scienziati e ricercatori addentrarsi nel bush, fuori dal tracciato. Nelle Riserve quest’obbligo non sussiste per cui il ranger può portarti fino alla tana della iena o accanto alla leonessa con i cuccioli nonostante si trovino nel letto secco del fiume fuori dalla pista (come è successo a noi).

4. La comodità

Mi riferisco soprattutto a quella di chi guida. Perché guidando, anche se vai ai 20 km/h sei comunque concentrato sulla strada e le sue buche (soprattutto se fai gli sterrati). Nella Riserva invece sei comodamente seduto e puoi goderti tutto senza rischiare di perderti l’attimo. Inoltre le jeep sono aperte e il contatto con la natura è molto più forte e coinvolgente.

5. L’età dei bambini

Fino ai 6 anni di età i bambini nel Kruger non possono partecipare ai game-drive organizzati con le camionette da 20 posti, mi sono scordata di chiedere se li accettano se si va con la jeep privata ed il ranger come abbiamo fatto noi (Mary ha 10 anni). Mentre l’età minima per la bush walk è 12 anni, e mi sembra giusto visto che quando l’abbiamo fatta noi siamo passati a meno di 10 metri da un grande rinoceronte! Nelle Riserve private, invece, non c’è limite di età. Bisogna solo scegliere quelle che non sono “adult only”.

6. Le attività per bambini

Le Riserve private spesso, tra un safari e l’altro, propongono attività per bambini come passeggiate nel bush con il ranger che insegna a riconoscere le tracce o sessioni di birdwatching. Nei rest camp del Kruger l’unica cosa disponibile sono i documentari che vengono proiettati la sera.

7. Il costo

Questa è la nota dolente della Riserva privata, il costo purtroppo è troppo spesso inavvicinabile!! I lodge nelle Riserve sono molto lussuosi e i safari arrivano a costare delle cifre che una famiglia non può permettersi. Fortunatamente qualche eccezione c’è ma ho dovuto spulciare il web un bel po’ prima di trovarle (se vuoi sapere quali sono clicca qui “Manyoni Private Game Reserve: una Riserva privata fantastica ed economica”). Al Kruger invece gli alloggi sono (molto) spartani – ma tanto ci si dorme e basta 😉 – ed il prezzo è accettabile.

Noi volevamo fare l’esperienza del campo tendato e abbiamo scelto il Lion Tree Top Lodge perché le tende sono montate su alte palafitte che permettono agli animali di passare al di sotto. E’ stata un’esperienza unica ed emozionante essere svegliati dai ruggiti del leone! Ma per il nostro portafoglio abbiamo potuto fare solo 1 notte e nessun game drive in quanto ogni uscita nella Manyeleti Game Reserve costava €250 a persona!

Quindi… Kruger o Riserva privata: chi vince?

Se il tempo a disposizione è poco, e soprattutto se l’età dei bambini è inferiore ai 6 anni, consiglio senza dubbia la Riserva privata. Questa non è uno zoo, gli animali sono liberi e mica ti danno l’appuntamento! Noi infatti, nonostante lo avessimo cercato tanto, il ghepardo non lo abbiamo mai visto. Però le probabilità di vedere i big-five sono alte. Se invece si hanno più giorni vale la pena investirli in self-drive nel parco perché il gusto di avvistare il leone grazie alla tua tenacia e alle tue doti di segugio non ha prezzo! Marianna ha imparato a distinguere le cacche, a cilindretto quella dell’elefante, a cubetto quella del rino e bianca quella della iena e ci siamo divertiti un sacco.

Noi, che abbiamo strutturato il viaggio sul desiderio di vedere quante più specie di animali possibili, abbiamo inserito nel nostro itinerario sia il Parco che la Riserva e siamo stati abbondantemente ripagati!!

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