Cultural Village in Sudafrica, tra balli sfrenati e perline colorate
Durante il nostro recente viaggio abbiamo avuto la possibilità di visitare alcuni Cultural Village in Sudafrica e ne siamo rimasti affascinati. Il Sudafrica è definito la “Nazione arcobaleno” perché qui convivono in pace una moltitudine di etnie differenti che hanno saputo mantenere la propria identità culturale fatta di danze sfrenate, perline colorate, vestiti di pelle di gazzella, piccole capanne di paglia e riti magici ancestrali. Tutto questo per un bambino (ma anche per noi adulti) suscita una curiosità irresistibile, anche se per la maggior parte non si tratta di luoghi autentici ma di semplici ricostruzioni per turisti!
CULTURA NDEBELE
Il popolo Ndebele è considerato il più artistico di tutto il sud dell’Africa. Sono conosciuti per le coloratissime pitture murali che decorano le abitazioni. Questo compito, che era riservato alle donne, fonda il suo significato in anni di repressione bianca e orgoglio per le proprie radici. Infatti gli Ndebele hanno cominciato a dipingere i muri delle case per comunicare con i membri di altri villaggi “in codice” così che gli invasori (i boeri) non ne capissero il significato. Era un modo per trasmettere coraggio e per non dimenticare le proprie tradizioni. Il “codice” era fatto di simboli geometrici dipinti con colori vivaci che venivano aggiornati quando si verificavano eventi importanti all’interno della comunità, come un matrimonio o quando nasceva un bambino. La stessa coloratissima arte la si ritrova anche nei gioielli e negli abiti indossati dalle donne del villaggio.
La nostra esperienza
Il piccolo cultural village che abbiamo visitato era deserto e a dirla tutta un po’ posticcio. Onestamente… è stata una delusione! Si trova sulla N4 poco dopo Middelburg e prima della famosa stazione di servizio Alzu. Essendo l’unico sulla strada per il Kruger meritava una micro sosta, ma se avessi avuto anche solo mezza giornata in più avrei visitato il Lesedi Cultural Village vicino a Pretoria, sicuramente più turistico ma anche più vivace. Invece mi era piaciuto tantissimo il Botshabelo Cultural Village che si trovava a nord di Middelburg, alla fine di una deviazione dalla SS11 che attraversa campi rocciosi pieni di termitai, ma è temporaneamente chiuso e dalle foto trovate in internet sembra andato in rovina.
CULTURA SHANGAAN
Gli Shangaan si trovano nelle regioni del Limpopo e del Mpumalanga. Come in tutte le comunità tribali, i ruoli degli uomini e delle donne erano ben distinti: i primi si occupavano della caccia le seconde del focolare domestico.
Le battute di caccia potevano durare vari giorni e la selvaggina veniva scuoiata prima di essere portata al villaggio per evitare di attirare predatori come leoni e iene. Nei giorni di caccia gli uomini si nutrivano di vermi, termiti e larve dell’albero di Mopane, e bevevano un particolare tè rosso fatto con le foglie della pianta del Rooibos.
Le donne coltivavano i campi, raccoglievano la legna per il fuoco e intrecciavano la paglia per realizzare cesti e stuoie. I bambini avevano il compito di attingere l’acqua al fiume.
Le case (Rondavel) avevano la tipica forma circolare ed erano fatte di fango con il tetto in paglia. Questa tecnica è ancora utilizzata in moltissime regioni dell’Africa.
Curiosità: all’età di 10 anni i maschietti venivano mandati nel bush per un certo periodo di tempo e dovevano arrangiarsi per sopravvivere, mettendo in pratica gli insegnamenti ricevuti dalla nonna paterna e dal capo-villaggio che si occupavano dell’“istruzione” dei bambini. I genitori davano loro un corno di bue che i bambini dovevano suonare ogni sera per comunicare che erano ancora vivi. Un rito di iniziazione piuttosto duro, soprattutto per la giovane età.
La nostra esperienza
Per conoscere la cultura Shangaan abbiamo visitato il Nyani Cultural Village vicino a Hoedspruit.
Si inizia con uno spettacolo di musica, canti e balli “Limpopo Pathways Tribal Show” e si prosegue con i racconti dei ballerini-attori che con simpatia spiegano la storia del popolo Shangaan, le origini delle tribù e le caratteristiche di questa cultura: i riti di iniziazione dei ragazzi, il matrimonio e la vita all’interno del villaggio (“Nyani Village Interactive story telling”).
Al termine, per chi lo desidera, viene preparato un pranzo tipico africano. Pollo alla brace accompagnato da polenta di mais ed il pezzo forte… la larva abbrustolita dell’albero del Mopane (il vermetto al centro del piatto nell’ultima foto sopra).
Forse perché è stato il nostro primo incontro con la cultura locale ma è stato veramente emozionante e divertente. I ballerini ci hanno coinvolti in una danza improvvisata e abbiamo preso parte, anche se solo come manichini, al loro show. Purtroppo il loro inglese aveva un accento marcatamente afrikans e non si capiva molto bene, ma al termine abbiamo acquistato il libretto con i testi e colmato le lacune.
Per maggiori informazioni visita https://www.nyaniculturalvillage.com/
Per completezza aggiungo che il più famoso Shangana Cultural Village presso Hazyview ha definitivamente chiuso i battenti a seguito della pandemia.
CULTURA SWAZI
Il popolo Swazi, che occupa il piccolo Stato di Eswatini (ex Swaziland) tra il Kruger e il Kwazulu-Natal, è un mix tra la cultura Shangaan e quella Zulu. Si tratta di un popolo tribale i cui villaggi erano fatti di capanne di paglia e organizzati secondo una società patriarcale.
Dalla visita guidata del Mantenga Cultural Village abbiamo imparato che le capanne avevano una struttura fatta di legni intrecciati ricoperti di erba e foglie. L’uomo aveva il compito di costruire la struttura, la donna di provvedere alla copertura e sostituirla ogni 3 anni a causa delle piogge che facevano marcire la paglia. Le capanne avevano una piccola porticina così che a ladri e invasori che tentavano di entrare veniva data una bastonata in testa (ottimo antifurto 😂). Vivevano di caccia e di allevamento e, poiché il bestiame era simbolo di ricchezza, veniva macellato solo in occasioni particolari.
Curiosità: alla donna non veniva mai date da mangiare le zampe dell’animale (per evitare che scappasse), la lingua (per evitare che parlasse troppo) ed il cervello (per evitare che diventasse più intelligente dell’uomo)!
Poi c’era lo sciamano che aveva il compito di guarire gli ammalati e di tenere lontani gli spiriti cattivi con sacrifici animali utilizzandone le ossa in modo rituale.
La nostra esperienza
La musica, il canto e la danza sono sempre stati una parte importante della vita e della cultura tribale. Il ballo di gruppo infatti favorisce la coesione e la solidarietà. Durante particolari cerimonie (come quella di corteggiamento che abbiamo visto noi) può diventare molto frenetico e vibrante. Vedere i ballerini danzare e saltare ad un ritmo sempre più concitato, incitati da canti e urla delle donne è un’esperienza che non dovrebbe mancare quando si visita il Sudafrica.
Tra tutti i cultural village questo è stato quello che più ci ha colpito ed emozionato. Sicuramente il fatto che i turisti presenti si contassero sulle dita di una mano ha influito parecchio, ma anche perché abbiamo assistito allo show di danze e canti insieme ad una scolaresca dell’età di Marianna o poco più. Ragazzi e ragazze hanno incitato i ballerini e cantato insieme a loro, segno che queste tradizioni sono ancora profondamente radicate nella cultura locale. Non ci è sembrato di rivivere un pezzo di storia passata ma di condividere la storia presente.
La visita al villaggio è strutturata allo stesso modo delle altre: show di musica e danze, e tour culturale del villaggio. Il Villaggio Culturale è aperto dalle 8:00 alle 17:00 e i balli tradizionali si tengono tutti i giorni alle 11.15 e alle 15.15 (puntuali!)
Per maggiori informazioni scrivi a mantengaculturalvillage@gmail.com oppure visita www.thekingdomofeswatini.com
CULTURA ZULU
Per le donne Zulu, così come per molte tribù africane, i gioielli di perline non rappresentano solo un semplice ornamento ma anche i diversi aspetti della vita e dello status sociale (nubile, moglie del capovillaggio…). Ogni colore di perline ha un significato diverso (nero=sposata / verde=vegetazione=pace / blu= cielo=serenità) così come ogni simbolo. Curiosamente questi simboli derivano da un’unica forma base, il triangolo, in quanto rappresenta l’unità della famiglia: padre, madre e figlio.
Gli Zulu sono l’etnia più diffusa sul territorio sudafricano e si trovano varie ricostruzioni di villaggi tipici. Noi abbiamo visitato di sfuggita il Dumazulu Cultural Village e abbiamo trovato parecchie somiglianze con i costumi tradizionali, le danze e le capanne visitate nei precedenti cultural village.
Il DumaZulu Cultural Village si trova presso il costoso DumaZulu Lodge ed è aperto tutti i giorni dalle 8 alle 17 con visite guidate della durata di 90 minuti alle 8.15, alle 11.00 e alle 15.15. Non ha un proprio sito internet, per informazioni occorre chiedere al lodge https://www.dumazulu.co.za/
Altri Zulu Cultural Village:
- IsiKhulu presso il ZuluNyala Cultural Village & Lodge (lo spettacolo è alle 11:00, dura 1 ora, costa 111Rand a persona e c’è un bar-ristorante a disposizione degli ospiti)
- il PheZulu Safari Park sulle colline a ovest di Durban
- Shakaland, famoso per essere stato il set cinematografico di una serie televisiva di successo che rendeva omaggio al grande re Shaka, ha definitivamente chiuso.