Diario di viaggio in Olanda
Era da un po’ che desideravo andare in Olanda nel periodo della fioritura dei tulipani e finalmente quest’anno il desiderio si è avverato. Così la carovana è partita per le vacanze pasquali alla volta della terra dei fiori…e non solo!
1° giorno...inizia l'avventura!
Voliamo Easyjet da Milano Linate perché atterra comodamente a Schiphol (Amsterdam) mentre Ryanair vola su Eindhoven e la KLM, la compagnia di bandiera, aveva terminato i posti in economy!
Arriviamo stanchi e facciamo l’errore di non mangiare in aeroporto ma di cercare qualcosa fuori…peccato che dopo le 20.30 non si trovi niente di aperto. Siamo entrati al bowling accanto all’albergo con molte speranze ma l’unica cosa che abbiamo ottenuto è una collezione di occhiatacce dei clienti al bar perché avevamo portato una bambina. Così ci tocca mangiare due yogurt presi alle macchinette dell’hotel…e con la fame che avevamo erano buonissimi!!
2° giorno...i campi di tulipani!
Usciamo dall’hotel e vediamo i nostri primi campi fioriti. Essendo a Noordwijk e quindi fuori dal circuito super-turistico, riusciamo a fare tante bellissime foto e a far volare il nostro drone! Entriamo quindi nel vivo della vacanza con la visita dei campi fioriti di Bollenstreek e dei meravigliosi giardini del Keukenhof. Ma non si può andare in Olanda senza fare un giro in bicicletta! Dopotutto siamo nel paese delle due ruote! Pedalare tra canali pieni di paperelle e campi simmetricamente colorati che sembrano dipinti è qualcosa di veramente unico. La cosa che mi ha colpito fin fa subito è stato il profumo inebriante dei giacinti, ecco la primavera olandese! Purtroppo perdo subito la mappa che a casa avevo costruito con tanta dovizia, ritorno indietro tirando una gran sudata ma non la trovo, mannaggia!!! Vabbè, vado a memoria. Tra una pedalata e una foto il tempo scorre veloce ma riusciamo comunque a fare una deviazione verso il mare perché avevo letto che le dune sono popolate da molta fauna selvatica. Non pensavo che saremmo stati così fortunati, ma siamo riusciti a vedere tanti cervi che si riposavano al sole.
Verso le 4, quando la bolgia dei pullman se ne ritorna in hotel, entriamo al Keukenhof: aiuole strabordanti di fiori di generi e forme mai visti (ovviamente sono solo fiori bulbosi) che avevo nettamente sottovalutato. Pensavo che nelle 3 ore di permanenza media nel parco, così com’è indicato sul loro sito, si riuscisse a girare tutto ma in realtà se lo vuoi vedere bene (e lo merita) occorre più tempo. Per i bambini, oltre alla fattoria, al parco giochi con castello dondole e la zip-line e al labirinto, ci sono tante occasioni per foto simpatiche che divertiranno tutti con mega zoccoli, semi giganti e l’immancabile mulino. Inoltre noi avevamo scaricato dal sito (si può anche richiedere all’ingresso) la caccia al tesoro e, mostrando il libretto completato all’uscita ci hanno omaggiato un quaderno e un sacchetto di bulbi (dalie, perché si piantano in primavera per la fioritura estiva – i bulbi di tulipani si trovano da agosto in poi).
Ci fermiamo a mangiare qualcosa a Lisse perchè non vogliamo fare la fine della sera prima poi ci trasferiamo ad Alkmeer per la notte.
Vuoi anche tu vedere i campi di tulipani? Allora leggi l’articolo “Dove vedere i campi di tulipani in Olanda”. Ci sono tantissime info utili!
3° giorno...formaggio e travestimenti!
È venerdì e di venerdì si viene qui! Perché? Perché al Alkmeer c’è il mercato del formaggio più caratteristico d’Olanda! Il mercato si tiene tutti i venerdì da aprile a settembre dalle 10 alle 12 in piazza Waagplein. I due formaggi olandesi più conosciuti sono l’Edammer, dalla forma tonda e piccola, e il Gouda, un formaggio grande e piatto; quest’ultimo è quello che colora il mercato di Alkmeer. Noi, che alla mattina siamo lenti a carburare, siamo arrivati verso le 10.30 e nonostante la piazza gremita siamo riusciti comunque a goderci lo spettacolo. Ma alle 11 o poco più era già tutto finito. Così, dopo esserci pesati (€3) sulla pesa del formaggio e fatta la foto di rito con i trasportatori in costume, ci dirigiamo verso le casette di Hofje van Splinter, un complesso residenziale destinato ad accogliere donne di buona famiglia cadute in disgrazia. Queste dovevano dedicarsi alla chiesa e non potevano ricevere visite maschili. Oggi le regole sono meno rigide, ma per poter abitare qui è ancora necessario ottenere il benestare di una commissione. Aimè troviamo all’ingresso il cartello “chiuso al turismo”. Peccato! Entriamo invece nella grande Cattedrale e scopriamo la storia di San Lorenzo, martire per aver distribuito ai poveri le tasse destinate al re. Qui prendiamo gratuitamente la mini-guida per bambini con quiz e cruciverba sulla chiesa. Ci andrebbe un caffè per scaldarci e passeggiando scoviamo il “Caffè dei gatti” con micioni super pelosi che dormono in vetrina tra le coccole dei turisti. Abbiamo provato ad entrare ma era già tutto prenotato. Per il pranzo, invece, siamo andati nel ristorante della famosa catena Brownies&Downies… gli Olandesi di inclusione se ne intendono!!!
Nel pomeriggio ci spostiamo a Volendam, un delizioso paese di pescatori con tante cose divertenti da fare. Noi, avendo a disposizione solo poche ore, abbiamo scelto due attività: la Volendam Experience e la foto con il costume tradizionale olandese. Sono entrambe attrazioni decisamente turistiche ma il fatto di essere sempre stati da soli e la poca gente in giro ha reso il tutto un po’ più “magico”. La Volendam Experience, che dura una 40ina di min, inizia con la visita della ricostruzione di una casa di pescatori e le spiegazioni della padrona di casa, rigorosamente in costume, sugli abiti tradizionali e su come le persone vivevano e lavoravano all’inizio del secolo scorso. Poi si indossano gli occhiali 4D per vivere l’esperienza della potente mareggiata del 1916 che ha distrutto il villaggio e della successiva rinascita grazie alla realizzazione dell’argine. Anche qui fanno le foto in costume ma noi avevamo prenotato all’atelier fotografico De Boer (e per fortuna!) perché il set è al piano superiore e quindi al riparo dalle correnti gelide della strada. Marianna si è divertita moltissimo a fare la modella e ci hanno permesso di fare mille foto con il cellulare con tutte le ambientazioni e i gadget di scena. Veramente esperienza top! Finiamo la visita con una passeggiata lungo la via dello shopping ma sta già tutto chiudendo così mangiamo delle crocchette di pesce fritto locale veramente squisite e ritorniamo al parcheggio a sud del porto (stranamente comodo e gratis).
Arriviamo all’hotel stranamente presto e mentre noi ci rilassiamo con una birra locale nella hall ricavata in un’antica chiesa sconsacrata, Marianna gioca con i lego e gli altri giochi a disposizione degli ospiti. Questo Boutique Hotel ci ha davvero stupito! (leggi l’articolo con la recensione degli hotel di questo viaggio).
NB: prima di arrivare a Volendam abbiamo incontrato una fattoria dove si produce il formaggio e dove gli artigiani fabbricano gli zoccoli. Fosse stato prima ci saremmo fermati. Lascio qui il link a futura memoria…chissà! Cheese Farm “Alida Hoeve”
4° giorno...mulini e zoccoli!
Come sempre siamo lenti ma tra fare colazione in camera e rifare le valigie il tempo si perde. Oggi abbiamo in programma come prima tappa il villaggio di Zaanse Shans. Nel 19° sec. Gli oltre 600 mulini formavano il primo polo industriale al mondo. Si producevano legname, spezie, olio, carta… Oggi è un museo a cielo aperto (di mulini ne sono rimasti solo 12) e concentra in un unico luogo tante attrazioni e curiosità che per chi viaggia con bambini è una manna! E’ stato molto più bello di quello che mi aspettavo, turistico certamente (e anche molto) ma anche interessante. Ci si potrebbe stare un giorno intero e non riuscire a vedere tutto: noi abbiamo dovuto tagliare qualcosa ma col senno di poi rifarei così. Mappa alla mano (si compra presso il museo) siamo entrati nella “Casa del Tessitore”, che descrive l’arduo lavoro della fabbricazione delle vele sia per le navi che per le pale dei mulini a vento, nella “Cheese Factory” la ricostruzione di un’antica stalla con il laboratorio del casaro, nell’antica “Drogheria di Albert Heijn” con le facciate degli edifici in tipico Duch style e infine ci siamo preparati una squisita cioccolata in tazza alla “Choccolate House” con la polvere di cacao macinato con i mulini locali. Dulcis in fundo siamo entrati all’interno del mulino “De Kat” (il gatto, si perché in Olanda ogni mulino ha il suo nome proprio!) e abbiamo assistito alla macinazione delle pietre per la realizzazione di polveri colorate che, mischiate a olii e cere, diventeranno colori preziosi utilizzati dai più grandi artisti a livello mondiale. Pranzo al sacco, acquistato alla bancarella, con vista mulini e di nuovo via verso altri orizzonti.
Vuoi anche tu vedere i mulini a vento? Leggi l’articolo “Zaanse Schans: passeggiando tra i mulini a vento” troverai tante curiosità e informazioni.
Passiamo per Zaandan per vedere il famoso Inntel hotel costituito da 70 tipiche casette in stile locale poste una sopra l’altra, dopo una breve soste al B&B per il check-in, via verso l’isola di Marken.
Parcheggiamo all’ingresso dell’isola (per i turisti è solo pedonale) e andiamo diretti alla fabbrica degli zoccoli. Purtroppo è appena entrato un gruppo numeroso e il ragazzo mi dice che, anche se il museo chiude tra 1 ora, non riusciamo più a fare la visita. Peccato perché a saperlo prima avremmo visitato quella di Zaanse Shans. Sconsolati andiamo al porto e facciamo una passeggiata tra le casette del villaggio: pulite, ordinate, fiorite, colorate, con i cigni nei canali e i minuscoli ponti levatoi… sembra di essere in una fiaba. Raggiungiamo il Marken Museum (già chiuso) e la chiesetta di Grote Kerk con appesi tanti piccoli velieri (aperta solo per la funzione domenicale, peccato).
Ceniamo al sole con un ottimo fish & chips (bè, le patatine al cigno perché deve nutrirsi pure lui, mmm…) e alla Mary cade un dentino! Al ritorno al B&B attraversiamo le Waterlands, un vero spettacolo: mucche al pascolo, piccole e curate fattorie che sembrano bomboniere, lepri che corrono nei campi e un tramonto da cartolina!
5° giorno...Amsterdam!
Oggi ci aspetta la giornata più free del nostro viaggio: Amsterdam. Non avevo prenotato niente perché se il meteo ce lo avesse permesso (e siamo stati fortunati) avremmo gironzolato senza una meta precisa, godendoci il sole senza rinchiuderci in un museo. Così passeggiamo prima nel quartiere de “Le 9 strade” con negozi vintage e di marche internazionali, arriviamo al museo delle case galleggianti e, passato un mucchio di biciclette ripescate dal canale, proseguiamo fino alla famosa Curva d’Oro (Gouden Bocht, il tratto di Herengracht all’incrocio tra Leidsestraat e Vijzelstraat) per ammirare le case più belle e lussuose di Amsterdam.
Mangiamo street food…patatine fritte e biscotti burrosi! satolli andiamo a fare la più classica delle escursioni: la gita in battello. L’imbarcadero è esattamente di fronte alla stazione centrale, ci sono varie compagnie ma si somigliano tutte: durano circa 1 ora, percorrono un anello tra i canali più belli e durante la navigazione lo speaker racconta cosa si sta guardando. Turistico sì, ma è piaciuto molto a tutti (per chi lo preferisce è possibile noleggiare un barchino e girare a proprio piacimento). Sbarcati decidiamo di provare a salire sulla A’DAM Lookout per ammirare la città dall’alto e vediamo alcune persone che dalla sommità dell’edificio si dondolano a sbalzo nel vuoto… che coraggio!!!! Purtroppo i biglietti sono finiti e ci spostiamo al NDSM il quartiere della street art, ricco di installazioni futuristiche e artisti alternativi. Purtroppo però lo STRAAT Museum è chiuso il giorno di Pasqua e l’area tutta intorno è transennata per un evento di musica tecno. Mannaggia!
Scoraggiati ci dirigiamo verso il Ristorante REM realizzato in un’antica piattaforma delle telecomunicazioni che, dismessa, è stata trainata qui dal Mare del Nord. Anche questa è chiusa, mannaggia!!! Ci tenevo davvero tanto a salirci su perché una cosa così particolare micca ti capita tutti i giorni. Vabbè, ripieghiamo mangiando al ristorante lì di fronte, il Pont 13, ricavato all’interno di un vecchio traghetto restaurato. Non sarà la piattaforma ma anche questa a particolarità non scherza! Si è fatto buio e siamo decisamente lontani da casa, e l’ansia mi assale. Ma per fortuna la mitica app sul trasporto pubblico 4242.nl che ci ha consigliato il nostro host ci ha portato puntualmente al B&B: autobus+metr+autobus e finalmente una doccia 😊.
6° giorno...il corpo umano!
Oggi abbiamo poco in programma perché alle 17 abbiamo il volo di rientro. Ci dirigiamo verso Leida per visitare il Corpus, un bellissimo museo interattivo sul corpo umano. Il museo si divide in 2 parti: l’experience e la parte interattiva. L’Experience dura circa 45 min (che volano!!!): un viaggio spettacolare letteralmente all’interno il corpo umano. Si entra dal ginocchio e una voce ti spiega i muscoli e cosa succede quando cadi e ti entra una scheggia, poi camminando attraverso una vena entri nello stomaco e da lì al cuore, qui ti siedi, indossi gli occhiali 3D e inizi il viaggio del globulo rosso. Tutto è molto realistico affinché sia ben fruibile anche dai bimbi più piccoli. Nei polmoni puoi sentire le folate d’aria quando si inspira, in bocca puoi camminare sulla lingua soffice e nel naso si respira aria profumata. Un’esperienza sensoriale davvero particolare. Il tutto con l’audioguida in italiano!! Una volta terminato il percorso, si passa alla parte interattiva: 6 piani di giochi, esposizioni, ricostruzioni e curiosità. L’unica cosa negativa di questa parte è che alcuni videogiochi sono solo in olandese. Una raccomandazione: siccome i gruppi sono piccoli (noi eravamo in 13) si riempiono in fretta per cui conviene prenotare. Durante l’experience non è possibile fotografare, le foto che vedi qui sono della pagina Facebook del museo.
Anche questa avventura è finita, ci dirigiamo all’aeroporto, riconsegniamo la nostra bella Renault Captur rosso Ferrari e… arrivederci Olanda!!
FONTI UTILI:
Per l’organizzazione del viaggio potrebbe essere utile consultare il sito del Turismo Olandese www.holland.com