NEW YORK,  STATI UNITI

Diario di viaggio a New York

Anche se per me era la seconda volta a New York, ho studiato un itinerario che includesse (quasi) tutte le attrazioni più significative della Grande Mela ma sempre con un occhio di riguardo per Marianna. Siamo molto fortunati perché è una bambina curiosa e si appassiona a tutto, non è stato difficile portarla in giro con noi, ma è pur sempre una bambina e con esigenze diverse dalle nostre.

Ho cercato di pianificare le visite in modo che fossero sempre varie e differenti e, soprattutto, cercando di dedicare un momento della giornata a lei per correre e giocare. Ecco dunque la nostra vacanza a New York….

Sabato 05 agosto 2017

Arriviamo al JFK Airport dopo 2 intense settimane in giro tra Wyoming e Sud Dakota (leggi qui il nostro diario di viaggio nella Real America) stanchi ma carichi per la nuova avventura. Il transfer all’hotel (prenotato con “GO Airlink”) è stato piuttosto lungo, più di 1 ora ma sono le 18.00 e siamo in pieno “rush hour”. Alloggiamo al Warwick un hotel storico molto glamour (leggi qui la nostra recensione), facciamo il check-in (abbiamo la camera n.1921 al 19° piano vista 6° Av. bellissima e gigantesca) e andiamo in cerca di un ristorante per la cena. E’ sabato sera e sono tutti pieni così ci infiliamo nel risto-market vicino all’hotel e ceniamo “a peso” (metti nella confezione di polistirolo quello che vuoi e paghi in base al peso del piatto) ed “in vetrina”: ci accomodiamo ai tavolini messi a disposizione davanti alla vetrina e ci divertiamo a commentare i look di quelli che passano (Ernest Klein & Co’s Gourmet Food).

Domenica 06 agosto 2017

Dopo una succulenta colazione da Starbucks che si trova nel palazzo accanto al nostro hotel, andiamo a farci le foto con la iconica “LOVE Sculture”, simbolo dell’arte pop newyorkese, realizzata da Robert Indiana negli anni ’50. Si trova sulla 6a Avenue all’altezza della 55a strada, proprio dietro al nostro hotel.

Oggi abbiamo in programma una giornata rilassante nel verde di Central Park. Dopo i tanti km in macchina delle scorse settimane abbiamo proprio voglia di prendercela comoda. Così affittiamo le bici (il bike rent è sulla 56 W) e partiamo alla scoperta del grande polmone verde di New York. Mangiamo un panino su una panchina a Bethesda Terrace, vediamo le damigelle vestite di rosa che si fanno i selfie con la sposa e Marianna è affascinata dai loro vestiti. La prima tappa è al Model Boat Sailing (all’altezza della 74a) per noleggiare la nostra barchetta a vela telecomandata. Mentre aspettiamo che se ne liberi una approfittiamo dei bagni pubblici, pulitissimi. Ci divertiamo ma è più complicato di quello che pensavo!
Mettiamo la Mary sul seggiolino e partiamo per la nostra biciclettata. L’idea è quella di fare il giro di tutto il parco ma è decisamente troppo grande e all’altezza della 86a traversa ritorniamo indietro. Siamo comunque soddisfatti perché siamo riusciti a vedere le icone simbolo di Central Park: il Bethesda Terrace, il Bow Bridge, il barocco Belvedere Castle ed il moderno Guggenheim (sulla 88a), il lago intitolato a Jacqueline Kennedy ed infine Strawbarry Field dove, sullo sfondo, troneggiano il San Remo (75a) e il Dakota Building (72a). NB: la ciclabile che attraversa il parco è a senso unico e le vie alternative sono tutte pedonali.

Poiché il cielo è abbastanza limpido decidiamo di sfruttare le ultime ore di luce per salire al Top of the Rock. Per fortuna abbiamo recuperato il passeggino così abbiamo spacciato la Mary per bambina piccola e abbiamo saltato la fila. Non c’è tanta gente come all’Empire State Building e riusciamo a fare un sacco di belle foto. Compresa New York al tramonto! 

Facciamo un rapido rientro in hotel e ci mettiamo in cerca di un ristorante per la cena. Purtroppo la domenica sera molti sono chiusi e quelli aperti hanno la fila. Visto che il nostro risto-market ci era piaciuto, decidiamo che andrà bene anche per stasera. Facciamo due passi per digerire un pollo al cherry che solo un indiano doc potrebbe mangiare e arriviamo davanti alla Trump Tower. C’è un ragazzo che suona il sax e la Mary si diverte un sacco a ballare.

Lunedì 07 agosto 2017

Oggi piove e saltano tutti i programmi, compresa la Statua della Libertà già pagata. Non ci va di bagnarci in battello e soprattutto vogliamo goderci la gita e la visita, decidiamo che possiamo perdere i 50 $ già pagati e ri-prenoto per giovedì confidando che la perturbazione per allora sia passata (e per fortuna lo sarà!). 
Decidiamo perciò di fare due passi vicino al nostro hotel. Nonostante deve stare un po’ rannicchiata per tenere coperte le scarpe, la Mary è bravissima sotto al para-pioggia!

Vediamo la Saint Patrick’s Cathetral, il Rockfeller Center, la NY Public Library, la Grand Central Station, il Chrysler Building e l’Empire State Building (dove non saliamo) e Briant Park. Purtroppo la giostra è chiusa per il meteo ma per fortuna un paio di ragazzi addobbati da conigli che fanno pubblicità ad una nota marca di dolci ci regalano un paio di sacchettini di caramelline gommose che consolano il pianto della Mary. Decidiamo di ripararci un po’ dalla pioggia da Macy’s ma i prezzi sono troppo alti per comprare qualcosa (sigh!) e siccome ha smesso di piovere andiamo a Time Square a vedere i tabelloni illuminati. Con gioia della nostra scricciola entriamo al Disney Store e al M&Ms world da dove usciremo con un simpatico gadget.

Martedì 08 agosto 2017

Oggi c’è un bel sole e una temperatura decisamente gradevole. Il programma prevede di vedere il quartiere finanziario. Prendiamo la metro per Battery Park e ci facciamo un paio di giri su una curiosissima giostra di pesci rosa, con luci stroboscopiche azzurre e musica classica di sottofondo. Andiamo a Wall St e vediamo la Trinity Church, la Borsa (NY Stock Exchange), il vecchio edificio della Camera di Commercio ed il famoso toro (si trova sulla punta del Bowling Green) che non riusciamo a toccare dalla ressa di gente che c’è. La zona è decisamente turistica e noi, da veri turisti, entriamo in un negozio di souvenir e ci facciamo spillare 10 $ per una minuscola palla di New York, di quelle che se le rovesci scende la neve.

Arriviamo al 9/11 Memorial e osserviamo con tristezza le grandi vasche in memoria delle vittime delle Twin Towers. Siccome la Mary si è addormentata decidiamo di fare a piedi la Broadway fino alla Singer Building e arriviamo al Greenwich Village. Ci prendiamo una mezzoretta di pausa e la lasciamo giocare al James Walker Playground mentre noi fotografiamo le tipiche casette vittoriane in mattoni rossi con i tre gradini davanti. Nel quartiere il Washington Square Park Playground sarebbe stato più grande e bello ma serviva ancora mezzora di camminata.

Inizia a venir buio e decidiamo di rientrare con la metro e mangiare al nostro solito risto-market. Siamo nel quartiere residenziale ma se avessimo trovato qualcosa in zona che ci avesse ispirato ci saremmo fermati. L’idea di prendere il taxi e fermarlo con la mano da newyorkese doc mi intrigava parecchio ma 3 adulti e un passeggino…la vedevo stretta!

Mercoledì 09 agosto 2017

Anche oggi è in programma una bella camminata. Prendiamo la metro e scendiamo al Flatiron, compriamo una banana e un pacchetto di Baiocchi da Eataly spendendo una fortuna e percorriamo parte della High Line. Ci fermiamo a mangiare un trancio di ottima pizza al Chelsea market poi con la metro arriviamo al South Street Seaport e giriamo un po’ per il Pier 17. Siccome la Mary dorme non ci fermiamo all’Imagination Playground di South Street Seaport di cui avevo letto ottime recensioni e iniziamo a percorrere a piedi il Brooklyn Bridge. Si sveglia quasi subito e ne approfittiamo per farci un sacco di selfie con questo superbo simbolo di ingegneria del recente passato. E’ tutto sotto il sole e quando arriviamo al molo dall’altra parte del ponte ci concediamo uno squisito gelato alla stracciatella alla Ice-Cream Factory. Giochiamo un po’ al Pier 1 Playground ma è per bimbi piccoli così ripieghiamo con 2 giri sulla giostra più antica di New York, la Jane’s Carousel, con bellissimi cavalli in legno. Purtroppo alle 7 ha chiuso tutto anche se avevamo ancora 1 biglietto da usare (non vi dico come ci siamo rimasti male!). Il sole sta tramontando dietro i grattacieli così giriamo i tacchi e torniamo in hotel. Prendiamo l’East River Ferry per Seaport, la metro e torniamo dal nostro amico del risto-market.

Giovedì 10 agosto 2017

La sveglia è suonata all’alba perché avevamo la prenotazione alle ore 9.00 per fare l’escursione in battello alla Statua della Libertà (link per il ferry). Mentre aspettiamo di imbarcarci diamo qualche pezzo di grissino ad un paio di scoiattoli belli ciunti, ma sono troppo aggressivi. Per fortuna riusciamo ad imbarcarci con appena 10 min di fila. Alla statua c’è pochissima gente, il boom di turisti non è ancora arrivato e passeggiamo lungo il perimetro dell’isola in tranquillità e relativo silenzio. Non avevamo in programma né di salire né di visitare Ellis Island. Io c’ero già stata, è certamente interessante ma abbiamo preferito stare all’aria aperta piuttosto che dentro un museo, anche se su un’isola. Così decidiamo di fare una cosa tipica dell’estate newyorkese… andare a Coney Island.

Occorre 1 ora di metro e quando arriviamo puntiamo dritti alla mitica Wander Whell, ripresa in tanti film famosi. Ma non siamo così amanti dell’altezza e ripieghiamo allegramente su altre giostre più divertenti e alla portata della Mary. Dopo tanto gioco ci sta un bel gelato e una passeggiatina in spiaggia. Aimè però è piena di vetri così la passeggiata la facciamo sul lungomare… e ci fotografiamo con topolino come a Disneyland. Avrei voluto assaggiare un hot-dog del famoso Nathan’s ma serve un’altra ora di metro per tornare a Manhattan, sarà per la prossima volta.

Arriviamo prima del tramonto e proviamo a salire sulla Aerial Tramway che porta a Roosvelt Island. Purtroppo c’è un mare di gente in fila che si accalca e spinge. Rinunciamo, con scroscio di lacrime della Mary, anche perché con tale ressa non saremmo riusciti a vedere niente.

Venerdì 11 agosto 2017

Questa è la “giornata jolly” ossia quella in cui si vedono le cose rimaste indietro i giorni precedenti o per visitare qualcosa di nuovo fuori programma, nel nostro caso avevo pensato al Moma visto che è accanto al nostro hotel, o al museo di storia naturale che per i bimbi è molto coinvolgente (il venerdì pomeriggio i musei fanno chiusura ritardata e ingresso gratuito). Poi, davanti al muffin di Starbucks ci rendiamo conto che non siamo ancora sazi di grattacieli, taxi gialli e tombini fumanti!

Così anche oggi andremo a zonzo per la città con il naso all’insù. Rivediamo un po’ delle cose viste il primo giorno sotto la pioggia: la NY Public Library e la Grand Central Station per pranzare nello stesso posto di lunedì.

Arriviamo fino al parco dell’ONU dove ci perdiamo a guardare le delegazioni africane in costumi tradizionali che escono da una seduta. Passiamo davanti alla possente General Electric Building e un passo dopo l’altro arriviamo a Central Park. Visto che siamo qui, con grande gioia della Mary le regaliamo il resto del pomeriggio per giocare al Heckscher Playground. Questo parco è molto bello e grande con fontane d’acqua dove correrci in mezzo (molti bimbi erano in costume) e una grande vasca con la sabbia.

Sabato 12 agosto 2017

Ci alziamo senza fretta, chiudiamo le valigie e aspettiamo la navetta che ci porterà in aeroporto.

PS: in questo articolo non ho scritto informazioni sulle varie attrazioni turistiche viste perché la rete ne è piena e sono aggiornate molto più di quanto potrei fare io, ma soprattutto perché l’obiettivo del post è quello di dimostrare (e spero di esserci riuscita) che…
viaggiare con i bambini si può, anche nelle grandi città!

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *