Valle d’Aosta, terra di castelli
I castelli suscitano sempre un gran fascino tra i bambini (e gli adulti) perché si possono immedesimare nelle dame e nei cavalieri delle loro fiabe preferite.
La Valle d’Aosta è una regione tanto piccola quanto ricca di castelli, manieri e fortezze, molti dei quali ristrutturati e visitabili.
Sono circa 200 i castelli di origine medievale disseminati lungo l’asse Torino-Chambery (prima capitale del ducato di Savoia e poi spostata a Torino nel 1563). Sono posizionati in modo così strategico che un messaggio partito da Torino, attraverso segnali luminosi e di fumo, poteva raggiungere Chambery in 3 ore, molto meno tempo di quello che avrebbe impiegato un messaggero a cavallo! Purtroppo dopo l’epoca medievale smisero di essere utilizzati e caddero in rovina fino alla loro ristrutturazione come poli museali.
Tra i tanti castelli della Valle d’Aosta spiccano certamente quelli di Fénis, di Issogne e di Verrès.
Anche Bard, tra le più famose icone valdostane, è nato in età medievale, ma la sua strategica posizione lungo la stretta gola ne ha permesso l’utilizzo fino in epoca moderna. La creazione di varie cinte murarie, infatti, ha trasformato il castello in fortezza pressoché inespugnabile.
Appartiene invece alla storia più recente (fine 1800) il favoloso castello di Gressoney dove la Regina Margherita di Savoia trascorse le vacanze per oltre 20 anni. Sembra il castello di Cenerentola!
1. Castello di Verrès
Tra tutti questo è stato quello che ci ha entusiasmato di più! Visto da fuori si presenta come un anonimo cubo di pietra ma, grazie alla passione della nostra giovane guida, abbiamo scoperto che all’interno si cela una fortezza ricca di segreti. Questo castello, di proprietà della principale famiglia nobile valdostana, gli Challant, aveva infatti funzioni difensive sul territorio circostante. L’androne d’ingresso è quello che attira di più l’attenzione dei bambini: presenta un doppio ponte levatoio (uno pedonale e uno per le carrozze) per accedere al cortile interno e, oltre il possente portone d’ingresso, una stanza con finestre e caditoie per l’appostamento dei soldati di guardia ed una pesante cancellata che veniva calata dall’alto in caso di attacco nemico. All’interno del castello si visitano gli ampi saloni delle adunate dei soldati, il refettorio con la cucina, e la stanza dei WC (che hanno fatto tanto ridere i bimbi).
Info utile
Essendo arroccato su uno sperone roccioso, la strada che vi conduce non è agevole con mezzi ingombranti come i camper, ed i parcheggi sono scarsi. Inoltre il viottolo che conduce all’ingresso è lastricato e mal percorribile con un passeggino.
Per informazioni, costi, orari e modalità di visita contattare:
Ente del Turismo – Castello di Verrès
Tel. 0125 929067
2. Castello di Issogne
Per un simpatico gioco di parole, questo castello viene definito anche “Castello dei sogni”. Questa era la sontuosa dimora del Priore Giorgio di Challant. La nobiltà del Priore è evidenziata, nel cortile d’ingresso, da una serie di affreschi, un po’ sbiaditi dal tempo, che ritraggono gli araldi del casato Challant e delle famiglie con esso imparentate. Intatti sono invece gli affreschi del porticato dell’antico ingresso, con motivi geometrici e scene di vita quotidiana.
Al centro del cortile la bella Fontana del Melograno. Questo è il pezzo che ci ha incuriosito di più, grazie alla sua forte carica di simbolismo mistico: la pianta ottagonale della vasca rappresenta il ciclo infinito di nascita-morte-rinascita (l’ottavo giorno è infatti quello della Resurrezione); l’albero al suo interno è una quercia, l’albero più forte e robusto per antonomasia (e quindi ulteriore simbolo di eternità) ma con i frutti del melograno i cui molteplici semini all’interno rappresentano i nascituri e quindi la continuità della famiglia e della casata; mentre tra i rami spuntano piccoli draghi finemente cesellati che avevano il compito di proteggere dal male e dall’invidia.
Il castello presenta molti degli arredi originali tra cui la camera da letto del Priore e quella che fece arredare appositamente per il re di Francia di passaggio in queste terre. Di sicuro impatto visivo la Cappella con l’altare gotico dorato, la Sala di Giustizia e la Sala d’Armi.
Info utile
Alla base del castello vi è un comodo e ampio parcheggio gratuito.
Per informazioni, costi, orari e modalità di visita contattare:
Ente del Turismo – Castello di Issogne
Tel. 0125 929373
3. Castello di Fénis
A differenza di molti altri castelli della regione che presentano caratteri difensivi o abitativi, questo li racchiude entrambi. Ha bellissime decorazioni tipiche delle dimore abitative (come Issogne) e possenti mura di cinta e torrioni (come Verrès) in quanto sorge in una zona priva di difese naturali. Quello di Fénis è l’icona del castello medievale alpino ed il più visitato. Non ha molto di più rispetto a quello di Issogne se non la fama. Proprio per questo è importante prenotarne per tempo la visita sennò si rischia, come è capitato a noi, di rimanere fuori!!
Info utile
Alla base del castello c’è un piccolo parcheggio con disco orario. C’è un ampio parcheggio (a pagamento), adatto anche a mezzi ingombranti come i camper, accanto all’area pic-nic di Tzanté de Bouva, ed un breve sentiero conduce all’ingresso. L’area di sosta camper è accanto al cimitero.
Per informazioni, costi, orari e modalità di visita contattare:
Ente del Turismo – Castello di Fénis
Tel. 0165 764263
4. Castello di Aymavilles
Questo elegante castello bianco con le facciate decorate da pregevoli stucchi che ne esaltano lo stile barocco più che medievale, non è visitabile in quanto è stato terminato solo il restauro della parte esterna. Merita comunque di essere visto per la sua particolarità.
Scarica qui la brochure del castello realizzata dalla Regione Valle d’Aosta
Per informazioni, costi, orari e modalità di visita contattare:
Ente del Turismo – Castello di Aymavilles
Tel. 0165 274363
Attenzione!
Tutti questi castelli in estate sono aperti tutti i giorni dalle 9 alle 19, ultima visita 30 minuti prima della chiusura. Si accede solo con visite guidate: ogni 30 minuti 15 persone (i gruppi si riempiono abbastanza velocemente, soprattutto nelle giornate nuvolose, si consiglia la prenotazione anche in periodo no-covid).
Per prenotare la visita: MidaTicket
5. Forte di Bard
In una stretta e angusta valle, su uno sperone roccioso, si erge uno dei più noti simboli valdostani e diventato famoso nel mondo per essere stato il set cinematografico del film Avengers – Age of Ultron.
Le prime testimonianze di castello medievale risalgono al XII secolo quando la Signoria dei Bard si arricchì elevandosi di rango grazie agli imponenti pedaggi riscossi a mercanti e pellegrini diretti in Francia. Questa infatti rappresentava l’unica via accessibile per oltrepassare il valico. Con l’acquisizione da parte dei Savoia iniziano le opere di ampliamento del castello e trasformazione in fortezza. Col passare dei secoli vengono aggiunte varie cinte murarie, torri merlate, bastioni a forma di stella e cannoniere. Ma nonostante le possenti fortificazioni, nel 1800 il Forte soccombe alle truppe di Napoleone che, esasperato dalla inaspettata resistenza dell’esercito austro-piemontese, ordina di raderlo al suolo. Nonostante la ricostruzione del 1830, il suo triste declino è alle porte. Verrà utilizzato prima come prigione e poi come deposito di munizioni fino al suo abbandono definitivo. Il complesso fortilizio è stato recuperato e ristrutturato dalla Regione autonoma della Valle d’Aosta e oggi è un importante polo culturale e museale, sede di 4 musei permanenti e di varie esposizioni temporanee.
Le esposizioni permanenti sono:
- Il Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere
Attraverso scenografie ricreate con armi e ricostruzioni in scala di sezioni murarie di fortificazioni, l’utilizzo filmati e di plastici con miniature di eserciti, il museo racconta il progredire delle tecniche di difesa e le soluzioni architettoniche adottate dall’epoca romana all’Ottocento, fino all’abbandono delle fortezze dovuto alle nuove tecniche belliche del Novecento.
La sezione dedicata alle frontiere vuole portare il visitatore a riflettere sul concetto di frontiera: confine o barriera?
- Le Alpi dei Ragazzi
Questo era il polo museale più visitato da bambini e ragazzi in quanto li avvicinava alla montagna e all’alpinismo con una formula ludico-interattiva molto coinvolgente. I ragazzi infatti formavano cordate indossando l’imbragatura dell’alpinista, preparavano lo zaino, studiavano il percorso per evitare i pericoli di slavine e valanghe ed infine si cimentavano in arrampicate su pareti artificiali fino al Bivacco che offriva riparo ai giovani alpinisti.
Purtroppo oggi (agosto 2020) lo spazio è chiuso al pubblico e la hostess ci ha informato che è in fase di completa ristrutturazione.
- Museo delle Alpi
Illustra, anche attraverso l’utilizzo di audiovisivi e ricostruzioni, gli aspetti naturalistici, geografici, culturali e storici delle Alpi. Si racconta la formazione delle montagne, la flora e la fauna tipica di questo ambiente, lo sport dall’alpinismo allo sci, nonché l’evoluzione delle condizioni di vita sulle montagne. Questo è stato l’argomento che più ci ha coinvolto nella visita: vedere le piccole culle di legno per i neonati, sapere che i bambini andavano a scuola solo nei mesi più freddi e che dovevano portare a turno la legna per scaldare l’aula, vedere le piccole statuine intagliate, unici giocattoli disponibili…beh, questo ha fatto molto presa nel cuore della nostra tenera cucciola!!
- Le Prigioni
Quest’area rappresenta uno dei luoghi di maggior fascino del Forte. Ospita infatti 24 minuscole celle (circa 1,3 x 2 metri) descritte in modo suggestivo da “ospiti” illustri quali Stendhal e Cavour.
Qui inoltre sono esposti i plastici che ripercorrono le tappe della costruzione del Forte fino alla distruzione per mano di Napoleone.
Info utili
Ci sono comodi parcheggi sotterranei alla base del Forte, nei pressi della biglietteria. In alternativa, si possono trovare vari parcheggi gratuiti, o a disco, sparsi per il borgo basso.
L’accesso al Forte è possibile sia a piedi, lungo la storica strada carrabile, che con avveniristici ascensori panoramici in vetro. A causa delle restrizioni per il Coronavirus, gli ascensori sono riservati a disabili e a famiglie con passeggino. Quando siamo andati noi pioveva a catinelle e ci hanno permesso di utilizzarli (sono gratis) senza alcun problema.
Non è necessaria la prenotazione. Il museo è aperto da martedì a venerdì 10.00-18.00, sabato e domenica 10.00-19.00. Lunedì chiuso. La Biglietteria chiude un’ora prima.
Web: www.fortedibard.it
Tel. per informazioni: 0125 833811 / 0125 809811
6. Castel Savoia a Gressoney
Questo è l’unico castello che non abbiamo visto ma la mia vena romantica mi impone di inserirlo nell’elenco, con la speranza di poterlo visitare presto.
Le sue leggiadre torri angolari e i delicati stucchi barocchi rendono questo castello il castello delle fiabe, come quello di Cenerentola a Disneyworld.
Per informazioni, costi, orari e modalità di visita contattare:
Ente del Turismo – Castello di Gressoney
Tel. 0125 355396
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