
Mamuthones: tra paura e curiosità
I Mamuthones sono le maschere che animano il carnevale di Mamoiada, un piccolo paese in provincia di Nuoro, situato nel centro della Barbagia. Siamo nel cuore della Sardegna più vera e autentica, dove le tradizioni si perdono nella notte dei tempi.
Questa tradizione folkloristica è così sentita dalla popolazione sarda che ha portato i Mamuthones ad esibirsi anche in altri periodi dell’anno ed al di fuori dei confini dell’isola.
Ne avevo sentito parlare e li avevo visti in televisione nella pubblicità della birra sarda Ichnusa, ma dal vivo sono tutt’altra cosa. Brutti e scatenati!!! Io che sono adulta li ho trovati molto coinvolgenti e caratteristici, estremi ma in grado di trasmettere valore e vocazione. La mia bambina li ha trovati inizialmente un po’ spaventosi, poi si è tranquillizzata ed è andato tutto liscio, anzi direi che si è pure divertita. Ma
queste maschere non sono adatte ai bambini sensibili
I figuranti hanno il volto coperto da maschere di legno nero con delle smorfie, indossano abiti lunghi e scuri e sulle spalle, sopra ad un mantello di pelliccia di pecora, 6/7 cinturoni con appesi dei campanacci giganti e chiassosi. I Mamuthones sono accompagnati da Issohadores che invece indossano abiti preziosi, camicia rossa con decori floreali, un copricapo nero e tengono tra le mani una corda di giunco.
Non si conosce l’etimologia ed il significato di queste maschere così particolari: potrebbero derivare dalla parola fenicia “facce nere” che era l’attributo con cui venivano definiti i sardi, oppure potrebbero derivare dal greco “uomini che chiamano la pioggia” considerata l’aridità di questa terra, o anche dall’arabo “Dio della Morte” per proteggersi dagli spiriti del male. Ma qualunque sia la loro origine,
i Mamuthones sono i protagonisti di una tradizione millenaria e rappresentano uno spettacolo stravagante e curioso
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