La Venaria Reale con bambini
Visitare la Venaria Reale con i bambini vi regalerà una giornata all’insegna della cultura e delle passeggiate nei meravigliosi giardini reali.
La Venaria Reale è una delle lussuose dimore dei Savoia e quella utilizzata dal primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, per le battute di caccia. Fa parte del circuito delle Residenze Sabaude a cui appartengono palazzi del potere (come Palazzo Reale a Torino) e dimore per lo svago e la villeggiatura (come la Palazzina di Caccia di Stupinigi ed il Castello di Racconigi). Una serie di dimore e palazzi collegati da una fitta rete di viali alberati che, alla fine del ‘600, gli valse il titolo di “Corona di delizie”. Le residenze costituivano non soltanto un sistema per il controllo del territorio ma dovevano anche trasmettere l’immagine forte del potere sovrano. E questo alla Venaria è palpabile ovunque.
Breve storia
Il duca di Savoia Carlo Emanuele II, a metà del 1600, commissionò al primo architetto di corte Amedeo di Castellamonte i progetti per la realizzazione della Venaria e nel 1700 venne ampliata con la trasformazione da ducato in regno. Negli anni di massimo splendore nella Reggia vivevano più di 500 persone fra cortigiani e servitù. La Reggia era soprattutto un luogo di piacere dove si tenevano feste e battute di caccia.
L’arrivo di Napoleone nel 1798 dichiarò la fine della Venaria come residenza reale e, per tutto l’Ottocento, venne adibita a caserma militare. Dopo la II Guerra Mondiale, tolto il presidio militare, è stata saccheggiata da vandali ignoti che hanno spogliato il palazzo di tutti i materiali riutilizzabili.
Nel 1997 è partito il progetto di ristrutturazione che è durato 10 anni che le ha valso il titolo di “cantiere più imponente d’Europa”. Oggi, riportata al suo originario splendore, è Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
La nostra visita
A fine luglio il caldo è intenso così abbiamo deciso di iniziare la visita dai giardini e dedicare le ore più calde della giornata alla Reggia, dove il fresco dell’aria condizionata ci ha rigenerato. Poi, con le nostre biciclette, abbiamo percorso il viale fino al cancello verde per vedere il Castello della Mandria.
Un po’ per l’orario un po’ per il Covid, non c’era anima viva in giro e ci siamo gustati la vista della Reggia in tutto il suo elegante splendore!
I Giardini Reali sono davvero immensi, il sobrio Giardino all’Italiana che sottolinea il carattere sofisticato della Reggia, il Giardino delle Sculture Fluide che con il loro astrattismo creano un curioso contrasto con la facciata barocca e ancora cigni e pavoni che esaltano la cultura Romantica dell’epoca.
Il Piano Nobile è un tripudio di fastosità e lusso e la Galleria Grande ne è il naturale culmine.
Ed infine la Regia Scuderia che ospita il Bucintoro dei Savoia, la barca reale di rappresentanza ricoperta di oro e realizzata dagli “squeri”, i cantieri nautici di Venezia. E’ un’autentica “Reggia galleggiante”. Il suo valore storico è inestimabile in quanto è l’unico esemplare veneziano originale del ‘700 di imbarcazione antica ad uso cerimoniale e di parata, essendo andato bruciato nel 1798 l’ultimo Bucintoro dei Dogi.
Il Castello della Mandria
Per concludere la visita, con le nostre biciclette siamo andati al Castello della Mandria, residenza di Rosa Vercellana e dei suoi due figli, amante del Re Vittorio Emanuele II e di fatto sua compagna di vita. Il Re era un grande appassionato di arte venatoria ed il Parco della Mandria era il suo terreno di caccia. Noi vi abbiamo fatto un breve giro in bici (troppe zanzare!) e abbiamo visto una lepre per nulla impaurita e sentito i passi di un cinghiale (direi che questo è stato il motivo principale per cui abbiamo fatto dietro-front!!). Il castello è molto piccolo, si visita in mezzora, ma conserva tutti i preziosi arredi originali.
Info utili
AUDIOGUIDE E LABORATORI PER BAMBINI: Purtroppo a causa del Covid non potevano essere distribuite le audioguide ed il book shop della Reggia non era fornito di guide cartacee per bambini. Per fortuna che avevo studiato qualcosa prima di partire e durante la visita ho cercato di “raccontargliela”, con un po’ di suspance e tanta fantasia!
Molto meglio organizzata la visita al Castello della Mandria. Sul sito del parco è possibile scaricare la storia di Rosa Vercellana da colorare per i piccolini, e per i più grandi la storia del castello raccontata dalla piccola cortigiana Elvina.
Prima dell’esplosione del Coronavirus, la Reggia organizzava vari laboratori per bambini, ora però è chiuso anche il Fantacasino, la costruzione fiabesca nel boschetto dei giochi. L’unica attività è il giardinaggio negli orti del parco basso per i bambini dei centri estivi.
PARCHEGGIO: Ce ne sono vari: Castellamonte è il più comodo, davanti all’ingresso; Juvarra è invece quello più lontano dietro alle scuderie (gratuito); poi lungo viale Carlo Emanuele II, che porta alla Mandria, anch’essi gratuiti.
RISTORANTI: Lungo via della Mensa, la strada di accesso alla Reggia, ce ne sono per tutti i gusti: bar, ristoranti, pizzerie e gelaterie. Certo è che, essendo zona turistica, i prezzi non sono a buon mercato. All’interno della Reggia è aperto solo il bar, con tavolini all’aperto, e la scelta di prodotti non è abbondante. Gli altri punti ristoro nel parco sono chiusi. Ci sono però delle belle aree picnic ombreggiate dove fermarsi per uno snack.
COSA PORTARE: Portare cappellino e crema solare, borraccia, spray per gli insetti e stick dopo-puntura (le zanzare sembrano elicotteri!)
Sul sito della Reggia è possibile acquistare il biglietto prenotando la fascia oraria di visita.
Per orari di accesso, costi, modalità di visita e ogni ulteriore info consiglio di contattare direttamente l’Ufficio Informazioni (tel. 011 4992333) o di consultare i siti:
La chicca in più!
Per concludere la giornata in modo alternativo potreste visitare la Big Bench delle matite a Druento, una gigantesca panchina decorata con tante matite colorate ed una grande gomma per salirci sù.
Noi abbiamo visitato le Panchine Giganti dell’Appennino Tosco-Emiliano… presto in arrivo il nostro post!
Stai organizzando una gita a Torino? Allora potrebbe interessarti il nostro articolo “Un giorno a Torino: visita a Palazzo Reale e al Museo Egizio“