Cascate del Bucamante: passeggiata nel bosco incantato
L’appennino Tosco-Emiliano è costellato di tante piccole perle, spesso sconosciute perché al di fuori dei grandi circuiti turistici. Ed anche noi che ci viviamo accanto a volte le “snobbiamo” per mete più sofisticate e non ci rendiamo conto di quanto ci stiamo perdendo.
Complice il Covid che ci ha imposto una generale riorganizzazione delle vacanze, quest’anno ho deciso di conoscere un po’ meglio la mia bellissima città. Così, il primo weekend di giugno, appena ci è stato dato il via libera alle uscite fuori porta, siamo andati a vedere questo parco stupendo, a mezz’ora di auto da Modena.
Quello che più mi ha colpito di questo parco è che si trova in fondo ad una valle strettissima e con la vegetazione talmente fitta e intricata che i pochi raggi del sole che riescono a filtrare sembrano lame infuocate.
Inoltre, durante la nostra escursione è arrivato un acquazzone ma noi non abbiamo preso una goccia di pioggia.
Il fitto della vegetazione, il verde brillante delle foglie che sembravano frammenti di giada, il muschio così soffice che ovattava ogni nostro passo, solo il lento scorrere dell’acqua… sembrava di essere dentro un bosco incantato!
Il micro clima unico di questa stretta valle permette lo sviluppo di una flora molto particolare.
Qui infatti crescono le orchidee, le peonie, il geranio nodoso ed il pisello selvatico. L’edera è particolarmente rigogliosa così come la vitalba che con le sue liane rende ancor più impenetrabile la boscaglia.
DOVE SI TROVA IL PARCO
Il Parco delle Cascate del Bucamante si trova nel comune di Serramazzoni, nei pressi della borgata di Granarolo. Il nome del borgo deriva dal granaio che anticamente custodiva le scorte della comunità per i periodi di carestia.
Si percorre la statale Nuova Estense fino al bivio per Pazzano e da qui basta seguire la strada e le indicazioni sempre presenti, non ci si può sbagliare. C’è un parcheggio gratuito piuttosto grande all’inizio del percorso ma quando siamo andati noi la strada era stata chiusa al traffico e abbiamo dovuto parcheggiare sulla carreggiata presso il borgo, allungando di circa un’oretta il nostro trekking. Qui c’è anche l’unica fontana per riempire le borracce.
LA PASSEGGIATA
Si tratta di un percorso ad anello che conviene percorrere in senso orario. Ci sono due sentieri, quello basso (Odina) che costeggia il Rio Bucamante e quello alto (Titiro) in parte su sterrato ed in parte su asfalto. Dopo una breve salita, al bivio andare a sinistra sul percorso Odina e una volta arrivati alle cascate proseguire a destra sul percorso Titiro che riporta al parcheggio. Il trekking è poco impegnativo, adatto alle famiglie ma non ai passeggini. Siccome il terreno è spesso fangoso conviene indossare scarpe adeguate per non scivolare.
Dopo un breve tratto nel fitto del bosco si incontrano le prime cascatelle. Il torrente attraversa terreni calcarei depositando concrezioni di carbonato di calcio che col tempo si trasformano in travertino. Essendo questa una pietra “tenera”, l’acqua riesce a plasmarla creando piccole piscine dove “mettere a mollo” i piedi. Continuando a camminare lungo le rive del Rio Bucamante, principale affluente del torrente Tiepido, si incontrano altre cascate (in tutto sono 5) fino ad arrivare a quella più alta (18 m) e spettacolare, quella del Bucamante. Il nome deriva da buca-amante a cui si rifà una delle leggende più romantiche della nostra tradizione, al pari di Romeo e Giulietta.
UNA LEGGENDA ROMANTICA
La storia narra infatti di una bella e nobile fanciulla, Odina, figlia dei duchi del castello di Monfestino, che era solita passeggiare nel bosco in compagnia della sua domestica. Un giorno, camminando, incontra Titiro, un povero pastore. Tra i due giovani sboccia subito un amore proibito. La governante, invidiosa del loro sentimento, racconta tutto al duca che fa rinchiudere la figlia nel castello. Ma come ogni storia romantica Odina riesce a fuggire e raggiunge Titiro nella foresta. Braccati da guardie e domestici, si rendono presto conto che la loro unione non sarebbe durata e decidono di buttarsi nella cascata in un tenero abbraccio che li avrebbe uniti per sempre!
INFO UTILI:
- Non ci sono cestini per i rifiuti e dovremmo avere noi cura di riportarli indietro (si tratta di un’oasi naturalistica molto delicata e, per preservarne la bellezza, c’è un gruppo di volontari che periodicamente si dedica alla pulizia e alla manutenzione).
- Non ci sono bar o altri punti di ristoro nelle vicinanze.
- Nei pressi del parcheggio e lungo il percorso Titiro ci sono vari spiazzi dove stendere un telo per picnic, ma zero tavolini.
- Portare almeno un paio di borracce.
- Fondamentale il repellente per gli insetti, soprattutto verso il tardo pomeriggio.
Buona passeggiata!