NON SOLO SALSE: I CALANCHI
Percorrendo il sentiero che parte da Cà Tassi, dopo una breve camminata in salita, si arriva ad una radura dove si ha un’ottima vista della città ma soprattutto si può ammirare un’altra particolarità della zona: i Calanchi.
Nel 2016 la Regione ha riconosciuto nell’area un geosito prioritario per la presenza non solo dei vulcani di fango ma anche dei calanchi.
Da un punto di vista geomorfologico i calanchi sono definiti “il risultato dell’erosione del terreno prodotta per effetto del dilavamento delle acque sulle rocce argillose degradate che, avendo scarsa copertura vegetale, sono poco protette dal ruscellamento”. Traduzione: i calanchi sono dei profondi solchi nel terreno lungo il fianco di una collina e sui quali non cresce nulla.
I calanchi possono avere creste sottili denominate a “lama di coltello” che rappresentano lo stadio iniziale dell’erosione, e altre più tondeggianti chiamate “biancane” o a “dorso di elefante” tipiche di stadi erosivi più maturi. Quelle che si possono ammirare qui sono principalmente a lama di coltello.
Altri importanti siti dove si possono osservare i calanchi sono il “Parco dei Gessi” a Bologna, la Riserva di Montalbano Jonico (Matera), in Val d’Orcia (Toscana) e a Caltagirone in Sicilia.